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Aiuto il mio gatto fa pipì in giro, Dott. Stefano Cattinelli

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rita52
view post Posted on 26/11/2012, 13:07




Aiuto il mio gatto fa pipì in giro
La perdita d’amore: aiuto il mio gatto fa la pipi in giro!

Il problema è il seguente: due gatti che non vanno d’accordo e uno dei due, ogni giorno, fa i suoi bisogni in giro per la casa.
La donna che mi chiama per una visita domiciliare, è poliomielitica sin dalla prima infanzia.
Il marito, abbastanza anziano, ad un certo punto della sua vita, contrae una malattia che lo costringe in sedia a rotelle.
La donna fa quello che può nel cercare di aiutarlo, considerando la sua ridotta autonomia, ma, dai oggi dai domani, a causa anche della sua condizione, a forza di sollevare il marito, le vengono due ernie.
Decide allora di operarsi e durante l'intervento c'è una complicazione che la costringe, anche lei, a rimanere in sedia a rotelle.
La gatta, che chiameremo Minù, ha un particolare feeling con il marito tant'è che quando il marito, ogni due giorni va in ospedale a fare la dialisi, la gatta lo aspetta sempre sul suo letto.
Questo atteggiamento così devozionale, lo ripeterà anche al momento della scomparsa dell’uomo e per parecchi mesi la gattina rimarrà quasi sempre sul suo letto ad attenderlo.
Il motivo della visita domiciliare riguardava il fatto che dopo quattro anni dalla morte del marito, la donna decide di prendere un altro gatto.
Minù non sembra inizialmente manifestare alcun disagio a condividere gli spazi con questo nuovo gattino (Bibo) ma dopo qualche mese, iniziano a scoppiare le prima baruffe e Minu’ inizia a fare pipì ovunque.
La donna mi chiama per aiutarla a risolvere una questione che pare irrisolvibile, già affrontata da diversi colleghi, dove l’unica soluzione proposta sembrerebbe essere quella di allontanare "l'intruso", l’ultimo arrivato.
In maniera artistica e creativa ho cercato di muovermi partendo dalla analisi emozionale della situazione.
"C’era una gatta" così raccontai alla donna "che era abituata a ricevere una certa quantità di amore; immaginiamo che questo amore abbia avuto la forma di una torta; la torta era tutta per lei e lei se ne faceva quotidianamente un gran scorpacciata.
Succede poi che, improvvisamente, questa torta viene suddivisa in due e di conseguenza vedo che la gatta sente la privazione di una metà della torta. Dico questo perchè poco dopo la gatta inizia a manifestare un certo disagio rispetto a questa privazione a questa mancanza d’amore. Se la gatta non avesse fatto la pipì in giro allora potevo dire: guarda… sembra che non le dia troppo fastidio il nuovo arrivato; ma così non è perché il motivo per il quale lei mi ha chiamato è che la gatta fa pipì ovunque; dunque non posso che pensare che l'evento che le è capitato tra capo e collo nella sua vita, il fatto di sentirsi privata di una grande fetta di amore, abbia lasciato per forza un segno.
“Il segno l’ha lasciato eccome !.... - mi disse la donna - lo devo pulire ogni giorno!”.
“Bene, sono contento che segue il mio ragionamento” aggiunsi.
La donna fece cenno di si con il capo.
“Inoltre, continuai, c’è anche il fatto che i due mici non vanno per nulla d’accordo e si rincorrono e litigano tutto il tempo”.
“Specialmente la sera” aggiunse la donna.
“Bene… vediamo quali allora possono essere le varie interpretazioni di questi comportamenti:
La prima è che la gatta ha incominciato a fare pipi per segnare il suo territorio.
Può essere… visto che la gatta era abituata a vivere in quell'ambiente e quell'ambiente viene improvvisamente modificato è giusto che la gatta manifesti il suo disagio dicendo: questo è mio!
Quindi l'unica soluzione sarebbe quella di rispettare il parere degli altri colleghi e ribadire il fatto che il gatto più giovane, l'ultimo arrivato, se ne dovrebbe andare”.
C’è però un piccolo particolare, affatto trascurabile, e cioè che la donna mi ha chiamato proprio perchè vorrebbe trovare un'altra soluzione; non se la sente di allontanare il gatto più piccolo né tantomeno di scegliere tra uno dei due!
“Ho provato con quei diffusori che si mettono nell’ambiente, mi disse, ma non hanno servito a nulla”.
Anch'io non pensavo che sarebbe stato necessario allontanare uno dei due gatti, nel senso che non capivo il senso di far vivere alla donna dei nuovi ulteriori dolori, peggiorati poi dal senso di colpa di non aver fatto, a suo tempo, la scelta di rispettare il territorio di Minù; il pasticcio ormai era già stato fatto.
“Ma poi…. quanti gatti ho visto che entravano in casa quando già erano presenti altri gatti e mica tutti diventavano gelosi e marcavano il territorio” dissi alla donna.
“Fondamentalmente, aggiunsi, gli animali hanno due possibilità di reagire agli eventi che accadono: o chiudendosi o aprendosi; cioè o chiudendosi in se stessi, e quindi diventando fondamentalmente tristi e depressi, per usare una terminologia che fa riferimento ad una tipica modalità umana, o aprendosi e quindi manifestando una certa ribellione rispetto agli eventi, quindi diventando arrabbiati.
Ovviamente non è che funziona solo o/o, nel senso che queste due modalità rappresentano solo i due principali movimenti dell'anima umana, e anche quella animale, sono i due estremi; in mezzo ci sono infinte sfumature che ogni animale e ogni persona sperimenta nella sua interiorità.
Riguardo alla descrizione che lei mi fa, così per andare maggiormente in profondità, e per entrare nella seconda interpretazione, io tornerei all’immagine di quella torta che è stata divisa in due e verso la quale la gatta si è sentita privare di una parte, diciamo della sua metà.
Poi per il fatto che dopo la morte del marito eravate rimasti sole, serenamente sole, secondo quanto lei prima mi raccontava, tant’è che tra di voi si era instaurato un feeling particolare”.
Il mondo della gatta era rappresentato dall'affetto che la donna provava per lei, il mondo della donna era rappresentato dall’affetto che la gatta aveva per la donna.
“Quando si ruppe questo incantesimo? Quando, l'affetto che la gatta riceveva, venne in parte a mancare?
Quando arrivò l'altro gatto.
Solo attraverso un evento improvviso la gatta ha potuto sperimentare un suo movimento interiore.
O meglio fu l'evento improvviso che determinò questo movimento.
Il movimento, del quale prima le accennavo, è stato il seguente: la gatta prima non capì cosa stava succedendo, era come stordita, poi, con il passare del tempo, nelle relazione con questo nuovo arrivato aveva preso l’abitudine a chiudersi, a non voler giocare e, fondamentalmente, in parte a subire e in parte ad arrabbiarsi parecchio quando veniva messa alle strette.
“Diciamo che normalmente tendeva a chiudersi, mi interruppe la donna, poi però subito dopo, incominciò, a fare pipì in giro”.

L’importanza della visione artistica-creativa che la veterinaria co-evolutiva vuol portare sta nel fatto che il comportamento animale non viene mai separato dal contesto ambientale nel quale l’animale vive.
Se da una parte l’atteggiamento di fare la pipì in giro può essere, giustamente, per carità, collegato ad una necessità da parte dell’animale di marcare il territorio, dall’altra lo stesso atteggiamento assume una interpretazione completamente diversa a seconda del contesto biografico della persona.
A parità di comportamento, due gatti che ad esempio fanno i loro bisogni in giro, ogni specifico atteggiamento di ogni singolo animale, assumerà un significato diverso rispetto al contesto storico della vita di quella specifica persona alla quale fanno riferimento.

Questa storia di "marcatura" aveva il suo senso di esistere solo se collocata dentro il reale ambiente nel quale viveva l'animale e questo ambiente non era solo la casa con l'arrivo di un altro gatto ma anche tutto quello che era successo in quel periodo alla quella donna.
Per me l'ambiente nel quale viveva l'animale era quello.
Così le dissi: “io penso che la gatta abbia vissuto una reale mancanza di amore.
Io penso che questa reale mancanza di amore sia accaduta perchè la torta è stata divisa in due e la gatta ha sentito in maniera molto forte questo cambiamento.
Penso che questa differenza, tra il prima e il dopo, la gatta l'abbia vissuta come un tradimento e penso che la pipi sia una manifestazione di rabbia rispetto al tradimento subito.
Questo è quello che penso... se non altro per trovare delle soluzioni diverse da quelle già prospettate dagli altri colleghi.
Sono d’accordo con lei: mi sembra assurdo allontanare uno dei due gatti....
Assurdità per assurdità conviene giocare fino in fondo tutte le carte che abbiamo a disposizione, non le pare?”.
La donna fu d’accordo con me.
Così dopo avere fatto “vedere” il tradimento subito dalla gatta le chiesi: “come questa immagine, questo sentimento di tradimento, risuona dentro di lei?”
La donna mi confidò che quando morì suo marito venne seguita da una psicologa e che la definizione che la dottoressa diede del sul mal stare era stata: depressione rabbiosa.
Pur non condividendo l’immediatezza di una etichettatura di esperienze interiori umane così complesse, più per sottolineare le somiglianze, mi sentì di dirle: “non è incredibile…! … pensare che io avrei dato la stessa definizione del problema della gatta?”.
Depressione rabbiosa: la gatta si nascondeva e si isolava e manifestava la sua rabbia facendo pipì.
La conferma di questo motivazione e cioè che l’atteggiamento interiore fosse collegata alla donna venne dal fatto che la donna mi disse che il nuovo gattino entrò nella vita della donna il giorno dell'anniversario della morte del marito.
Dopo cinque anni dalla morte del marito quell'onda emozionale era ancora presente nell'interiorità della donna e la gatta l'aveva sentita e aveva colto l'occasione di una qualche evento improvviso, come è stata la morte del marito, per metterla in scena.
L’approccio creativo-artistico continuò facendo portare alla coscienza della donna l’immagine emozionale che la gatta veicolava.
La soluzione creativa che trovai, a questo punto, fu quella di coinvolgere la donna nello scrivere un diario per portare fuori la rabbia ancora presente.
La donna decise di collaborare e la gatta smise immediatamente di fare pipi in giro e incominciò ad andare d’accordo con l’altro gattino.

http://www.stefanocattinelli.it/evolutiva/...pi-in-giro.html
 
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